Il Bacio nella Luna
Vogliamo raccontarvi proprio oggi, in vista di San Valentino, del Bacio nella Luna.
Il bacio nella luna è un'illusione ottica, che fu scoperta nel 1880 dal Poeta triestino Filippo Zamboni, in visita a Napoli in compagnia della moglie.
Il poeta descrisse così, in una delle sue opere, la visione insolita:
“Come un trionfo era sorta la Luna piena; il disco grandissimo e carico di sole, glorioso. All’improvviso mi lampeggiò una visione.
– Oh vedi tu là quella bellezza di testa virile,
così incarnata, un profilo? –
– Sì la vedo, la vedo! E’ proprio una testa! -.
[…] Eravamo estatici: quasi la terra, il mare
e tante bellezze in cielo fossero tutte solo per noi,
per noi soli.
Poi come se Essa non mi fosse accanto, ma lassù:
– Vedi a sinistra una testina di donna?
Tutta di luce biachissima? Quanto somiglia a te,
col pesante tesoro dei tuoi capelli biondi
fluttuanti, crespi, molli quando sono profusi?
Essi due si baciano! – E mi posi ad atteggiarle il viso”.
Bacio nella Luna – Archivio Biblioteca Civica Attilio Hortis – Trieste
Potete provare a cercarlo quando il nostro satellite è nella fase di plenilunio.
Il modo più suggestivo per apprezzarlo potrebbe essere poco dopo il sorgere della Luna, quando l’astro è ancora poco al di sopra del profilo dell’orizzonte, ma già diffonde tutto attorno al paesaggio quella sua tipica luce che crea una sorta di affascinante atmosfera.
Come per tutte le cose magiche, non dovete aspettarvi un fenomeno eclatante; è piuttosto un'illusione delicata, un'apparizione che si svela gradualmente, quasi con timidezza. Cercate le tracce, prima incerte, poi più chiare, come un'interpretazione soggettiva di alcune caratteristiche lunari.
L'evento, dapprima incerto e poi più evidente, rappresenta un'interpretazione soggettiva delle macchie lunari, un'illusione ottica, evidenziando come la visione, sempre mediata dal cervello, sia un processo soggettivo.
Per questo le illusioni ottiche sono spesso così efficaci, e proprio per i meccanismi che le producono, dovremmo considerarle tutto fuorché strane, come invece ci appaiono con nostro grande e immotivato stupore.
Ma torniamo al Bacio nella Luna. Il volto dell'uomo va cercato nei mari lunari Serenitatis e Tranquillitatis a formare la capigliatura, nel mare Vaporum a disegnarne l’occhio, il Sinus Medii la bocca e il mare Nubium a contornare il mento e il collo, il tutto a costituire il volto di un iconico signore ottocentesco (epoca in cui fu appunto “scoperto” il Bacio nella Luna).
Molto più sfumato - ma non si può avere tutto dalla vita - il volto femminile, rappresentato dal mare Imbrium, sul quale dobbiamo perlopiù operare uno sforzo interpretativo.
Suggerimento di San Valentino per la ricerca di questa figura:
abbinatela a una colonna sonora romantica, come per esempio "Al Chiaro di Luna" di Claude Debussy, se possibile teneramente abbracciati alla persona amata.